IL SOLITO NATALE “TAROCCATO”?

IL SOLITO NATALE “TAROCCATO”?

Ci siamo, è ormai vicino. Nonostante la crisi economica, circa otto milioni di abeti divelti per diventare alberi di Natale, undici milioni di bottiglie di spumante; la Bauli ha aumentato le vendite del 12% in più rispetto all’anno scorso, mentre alcuni grandi magazzini quest’anno hanno deciso di non mettere in vetrina le statuine di Gesù Bambino, poiché i dirigenti hanno pensato che, data la difficoltà del momento, la gente sceglie sicuramente di risparmiare… a cominciare da Gesù Bambino.

Strano destino, per quel bambinello pare proprio che non ci sia mai posto… meglio tenerlo alla larga. In compenso però, anche per la sera di Natale è prevista una puntata della nuova edizione del Grande Fratello, per scaldare i nostri cuoricini tristi e annoiati.

Non c’è che dire, le nostre città proprio in questi giorni sembrano esprimere il peggio di sé, fra luminarie e pacchi regalo più o meno inutili.
Riusciremo a salvarci da questo Natale tarocco?

Ce la faremo a toglierci di dosso questa melassa dolciastra per guardare negli occhi il Bambino di Betlemme?

Gesù bambino

UN FATTO, UN EVENTO DENTRO LA STORIA
“Verbum Caro Factum est”, così con queste scarne parole l’Evangelista Giovanni descrive il Natale.
Il Figlio di Dio si è fatto uomo, è venuto in mezzo a noi.

È possibile?
Ci possiamo credere?
La nostra intelligenza può ragionevolmente credere a questo fatto, oppure la pretesa di Gesù di presentarsi come Dio fatto uomo è assurda?

In questo nostro tempo dove la scienza e la filosofia hanno messo in dubbio tutto, dove non esistono più certezze, dove perfino l’idea della verità è andata in frantumi, noi continuiamo ad affermare che credere alla reale possibilità che Dio si sia fatto uomo, è la suprema apertura dell’intelligenza protesa verso il mistero, è la ragionevole intuizione che spinge l’uomo ad aprirsi all’incontro con quel Dio che ci è venuto incontro.

-Socrate e Platone, i due grandi filosofi che hanno influito sulla storia del pensiero umano come ben pochi altri, e il cui influsso arriva fino a noi, sono vissuti cinque secoli prima di Cristo.

Nell’ultimo dialogo, quello che precede la condanna a morte di Socrate, così ragionano tra di loro:
Platone: “abbiamo tanto riflettuto sulla condizione dell’uomo, sul suo destino, sulla sua grandezza. Abbiamo cercato di penetrare con i nostri pensieri oltre il cielo, e capire il volere degli Dei”.
Socrate: ” Che cosa sappiamo noi del volere degli Dei che stanno nei cieli? Nulla, sono solo pensieri e ragionamenti nostri. A meno che, la stessa Divinità decida di scendere in mezzo a noi, e di rivelarsi a noi” (Platone, I dialogo, opera I).

È proprio così, è accaduto proprio questo!

Il supremo desiderio della nostra ragione, questa intuizione della mente, che cioè la Divinità stessa possa scendere in mezzo a noi e rivelarsi a noi, è davvero accaduta.
Il figlio di Dio si è fatto uomo, ha preso un volto umano, ci ha parlato con parole di uomo, ci ha svelato il Mistero del Padre suo.
Quello che gli antichi profeti d’Israele avevano predetto nelle Sacre Scritture, si è compiuto.
Ciò che costituisce uno scandalo inaccettabile per le altre religioni, è il cuore della nostra fede.

ADESSO TOCCA A NOI
-Da quel fatto, è nato un popolo, un fiume di uomini e donne che in Gesù di Nazareth hanno trovato la risposta a quell’enigma stupendo e drammatico che è la vita.
Un fiume che arriva fino a noi, e che qui da noi prende un nome preciso: la comunità cristiana di San Mauro.
Adesso tocca a noi rendere sempre presente e attuale quell’evento, poiché Cristo è presente nel mondo attraverso la comunità cristiana. Noi siamo la sua voce, noi siamo il suo Volto, le sue mani…
Lo stile non può essere diverso da quello che Lui ha scelto: la via dell’umiltà e della piccolezza, del servizio disinteressato verso gli ultimi, della condivisione con i poveri, e dell’impegno per la giustizia…
Ecco la comunità che sogniamo di diventare giorno dopo giorno.

A tutti voi, amici, auguro un Natale di pace!

Don Paolo

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